ARCHIVIO 1973
ARCHIVIO 1973
Nel nuovo numero di ARCHIVIO magazine siamo immersi nel 1973 e negli anni Settanta, a partire dall'epidemia di colera che si diffuse a Napoli nell'agosto di quell'anno. Ci conducono nel ricordo e riaprono le proprie memorie alcuni testimoni: un venditore di frutti di mare, il medico che isolò per primo il virus, la giornalista che ne diede per prima volta la notizia, il fotografo Mimmo Jodice che in un palazzo di Ercolano fotografò la scritta "felice anno" su di una parete, e una famiglia che lì viveva senza acqua e servizi igienici.
Ma il colera è un varco per raccontare poi di un intero rione messo in fuga dal pericolo di bradisismo, della terra che si apre nel laboratorio di un artigiano diventando precipizio e inghiottendolo, di un incendio che si verifica sotto i gradoni di Chiaia e che dura 11 giorni, e di una donna costretta a un letto di contenzione nel manicomio giudiziario di Pozzuoli, che per richiamare l'attenzione e chiedere un bicchiere d'acqua si incendia con un fiammifero svedese.
Il numero continua girovagando fra la rimozione e la perdita della memoria di quell'epoca dello scenografo Dante Ferretti.
Il drammaturgo Fausto Paravidino riscrive la storia ispirandosi ad alcuni documenti.
E poi una playlist anni '70 a cura dell'etichetta di esporazioni musicali e antropologiche Sublime Frequencies, la trascrizione del documentario Riprendiamoci la vita di Loredana Rotondo, John Alcorn.
E la voce di Barbara Jodice che ci dice: «Dopo il '78 mio padre ha un crollo di fiducia nell'uomo e l'uomo scompare dalle sue foto. C'è la città vuota, dove c'è solo la città. Surreale, spaesata. Il suo lavoro successivo sembra raccontare quella devastazione di quando tutti se ne vanno, e tutto rimane».
2022
Testo inglese (con inserto traduzioni in italiano)
176 pagine
poster all’interno
Promemoria edizioni